nega sempre che ti salvi

Stamattina, dopo aver parlato con una signora, una di quelle persone che vogliono aver ragione a tutti costi, pronta a negare i propri comportamenti anche di fronte all’evidenza, rientro a casa, passando dal garage.

Qui trovo due genitori giovani, con un bimbo che, in piedi sul sedile della macchina si agitava, muovendo il volante di qua e di là. Poi si ferma, si mette a sedere, prende la cintura di sicurezza e tenta di agganciarla al supporto. E, rivolgendomi ai genitori dico: vedi, i bambini guardando, imparano.

Mentre salivo le scale mi è tornata in mente quella persona con cui avevo parlato una mezz’oretta prima. Volevo capire perché si comportasse in quel modo. 

Ho provato allora a mettermi nei suoi panni e capire qual ne potesse essere il motivo. Ne è uscita fuori una risposta: è probabile che in gioventù abbia avuto a che fare con persone che si comportavano così e che, grazie a questo comportamento, riuscivano a tirarsi fuori dai guai o ad averne un qualche tornaconto.

 

E da qui potrebbe essere nata in lei la credenza che: “nega sempre, che ti salvi”, o qualcosa del genere. E allora sto pensando a come fare per parlargli di questa cosa, alla prima occasione. Ce la farò? Tutto è possibile.

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