Quando comunichiamo siamo diretti o giriamo attorno al problema?

Quando comunichiamo siamo diretti o giriamo attorno al problema?

Quando comunichiamo

L’osservazione di un video mi ha dato lo spunto per riflettere su un comportamento, che a volte ho anche io.

Ti è mai capitato di essere rimproverato anche ingiustamente, e di aver voglia di dire la tua in modo chiaro,ma di aver paura di offendere, o di peggiorare un rapporto che magari era già in bilico? Ci sentiamo insicuri, temiamo di sbagliare a parlare, e quindi diventiamo prolissi, o cominciamo a girare attorno al problema, senza dire in modo chiaro ciò che pensiamo. E così la nostra comunicazione diventa vaga. Abbiamo paura di essere criticati. E così, quando succede, sentendoci insicuri, scambiamo queste critiche come vere, andando a confermare le nostre credenze di essere inadeguati o incapaci. E dal momento che non ci sentiamo OK, queste ci feriranno ancora di più. Di conseguenza, cominciamo a girare attorno all’argomento, senza affrontarlo mai direttamente. Il disagio ha fatto in modo di dare alla parte emozionale il potere di decidere il nostro comportamento.

Una cosa a cui non avevo mai pensato è che tutto questo dipende dalle nostre credenze. Ad esempio, cosa vuol dire per noi essere educati? E’ educato dire le cose in un certo modo piuttosto che in un altro? E’ giusto essere diretti? O questo potrebbe essere inteso come essere autoritari o insensibili, o come mancanza di empatia? Se al dubbio poi si aggiunge il ricordo di un qualche evento in cui  eravamo stati chiari con qualcuno, ma dopo questo nostro comportamento abbiamo anche litigato, è facile che andiamo in crisi, sentendoci in colpa. La conseguenza è che la comunicazione diventerà inefficace, con risultati spesso pessimi. Diventiamo poco incisivi e perdiamo anche in autorevolezza.

Cosa possiamo fare quando ci troviamo ad affrontare un momento di disagio come questo, se vogliamo migliorare la nostra comunicazione, e crescere? Potremmo fermarci un attimo a riflettere su cosa ci accade, scegliendo di comportarci in maniera che, sia l’intenzione che il nostro comportamento vadano nella stessa direzione. Accettiamo il passato  e perdoniamo noi stessi e gli altri. Fermiamoci un attimo e chiediamoci: perché mi viene in mente di fare un passo indietro? Perché ho paura di fare questa cosa? Poi facciamo un bel respiro, ed agiamo come vorremmo. Assumiamoci la responsabilità di essere chiari, quando serve. E’ un atto di vero amore verso noi stessi e gli altri. L’importante è farlo per il loro bene, senza un secondo fine (soddisfare il nostro io). Quanta più sicurezza acquisiamo, tanto meno difficoltà troveremo nell’esprimere una nostra idea. E questo atteggiamento ci dà automaticamente più autorevolezza.

Crescere non vuol dire sostituire i comportamenti che non ci piacciono (perché fanno parte di noi), ma accettarli, espandere la nostra esperienza, aggiungere nuovi comportamenti. Quando impariamo a convivere con quella cosa che ci dà fastidio fare e l’accettiamo facendola nostra, questa diventa parte integrante del nostro comportamento e non ci creerà più fastidio.

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