gli articoli del blog

Il muro della sicurezza

Il muro della sicurezza.

Il muro della sicurezza

A quanti è capitato di avere a che fare con persone chiuse al cambiamento che, qualsiasi cosa voi gli diciate, continuano a fare e a dire sempre le stesse cose? Con persone come queste è difficile approfondire un discorso o condividere cose ed esperienze nuove. Sono chiuse nelle loro esperienze. Sanno benissimo cosa devono fare e cosa no, ciò che è giusto e cosa è sbagliato, quali cose portano al successo e quali al fallimento, anche se non hanno un’idea precisa di cosa sia veramente il successo o il fallimento. Lo sanno a priori non perché l’hanno provato, ma perché ormai hanno imparato a memoria quella poesia. E non possono fare a meno di ripetersela all’infinito. Per loro la vita è così. E’ la loro certezza. E le certezze non vanno mai messe in dubbio.

Il mio prossimo libro

grazie

A proposito del mio prossimo libro

Ero a letto. Ad un certo punto mi dico: mi piace, ho trovato il titolo del mio prossimo libro. Sarà: “l’Amore che è in me”. Nella prima pagina metterò alcune frasi che si rifanno a Ho’oponopono o qualcosa del genere: “grazie per questa giornata, per le cose che ho imparato, per le persone che ho conosciuto, per gli insegnamenti che ho ricevuto, per le esperienze che ho fatto, grazie di tutto”.  E ripetendo queste parole, mi addormento. Sento suonare la sveglia. Sono quasi le 5 del mattino. Avevo vissuto un sogno al contrario. 

Riflessioni sulla consapevolezza.

Riflessioni sulla consapevolezza

Alcune settimane fa’ ero con un gruppo di persone, e tra queste vi era una coppia che è in procinto di separarsi. Non è piacevole vedere ed ascoltare due persone che si trovano in questa situazione. Tra l’altro, erano persone che parlavano in maniera pacata di questa cosa, anche se ciascuno dei due portava avanti il proprio punto di vista. L’ascoltarli mi ha un po’ rattristato. Ma credo che farebbe dispiacere un po’ a tutti. Quando due persone decidono di lasciarsi, o uno dei due prende questa decisione, vuol dire che è scattato qualcosa che fino a quel momento non c’era. O quanto meno che la persona non era perfettamente consapevole del problema.

Prendi lo scudo e la spada ed esci a combattere

Prendi lo scudo e la spada ed esci a combattere.

Ieri sera sono andato alla presentazione di un prossimo evento, condotto da un imprenditore di successo, e sono tornato a casa all’una. Non avevo sonno, mi sentivo un po’ eccitato ed ho tardato molto prima di andare a letto. Mi sentivo carico, come se avessi appena finito di ricaricare la mia batteria.

A volte, per sopravvivere, ci chiudiamo nella nostra torre d’avorio, cercando di difenderci dai continui assalti sferrati dalla vita e dalle persone, spesso anche da quelle che ti sono più vicine. Con il risultato che perdiamo energia e facciamo una grande fatica ad affrontare la vita di tutti i giorni e le nuove sfide.Poi ti capita di ritrovarti “casualmente” ad un tour,  accanto ad alcune persone – oddio, “ti capita”non è proprio la parola giusta, perché per la verità sei tu che te le vai a cercare – ed improvvisamente dimentichi tutte le tue difficoltà, e ti accorgi che la tua energia ricomincia a risalire. 

Quando è necessario gli alberi vanno potati

Quando è necessario, gli alberi vanno potati
Quando è necessario gli alberi vanno potati

C’è un detto cinese che dice: quando l’alunno è pronto il maestro appare.

Oggi ero a camminare. Avevo bisogno di riflettere e scaricare un po’ di tensione accumulata. Ad un certo punto mi è venuta in mente la potatura dei pini che avevano fatto qualche giorno fa nel giardino, dietro casa nostra. Mi sono ricordato che, dopo trent’anni, ora riusciamo a vedere di nuovo San Marino con le sue tre torri. E questa immagine mi ha portato a fare una profonda riflessione.

Se fossi felice cosa farei?

Se fossi felice cosa farei?

Se fossi felice cosa farei?

Stamattina alle 5 è suonata la sveglia. Ma sentendo freddo, mi sono alzato, l’ho disattivata, e sono ritornato a  letto. Infilandomi sotto le lenzuola però, ho pensato che avrei dovuto sfruttare il fatto di rimanere al caldo, per pensare un po’ più a me stesso. Mi sono detto: ma se potessi essere felice, come dovrei essere? Mi sono rivisto coach sul palco, e poi ho rivisto Roberto con i suoi corsi. Questo è il lavoro che mi rende felice, mi sono detto. Il discorso della felicità non è una cosa nuova. E’ un po’ che sto cominciando a lavorare per questo obbiettivo. Questo pensiero di Michele coach mi ha fatto sentire subito bene. Ho detto che avrei dovuto non farmi fregare dal sonno che, rimanendo a letto, poteva arrivare all’improvviso, e così mi sono dato subito da fare, per evitare che questa cosa accadesse.

Il potere delle credenze

Il potere delle credenze

Il potere delle credenze

Le credenze negative sono filtri che spesso bloccano la nostra mente e le nostre azioni. Quando crediamo che qualcosa non dipende da noi ma dalle circostanze esterne o dagli altri, diamo loro la possibilità di gestire la nostra vita. Perdiamo il controllo della nostra mente, delle nostre possibilità, e dimentichiamo che ogni volta che abbiamo creduto di potercela fare e ci siamo impegnati per questo, siamo riusciti ad ottenere grandi risultati e grandi cambiamenti. E che abbiamo il potere di ottenere risultati ancora migliori se solo perseveriamo e continuiamo a credere che possiamo vincere le nostre paure. Possiamo vivere bene la nostra vita, aiutare gli altri e godere anche materialmente  di questo. Ma abbiamo bisogno di toglierci i paraocchi che ci siamo messi davanti, coscientemente o no, e che ci impediscono di agire con forza e determinazione.

Finché crediamo che ciò che ci accade non dipende da noi ma da qualcos’altro, o da qualcuno, o che non ce la possiamo fare, non abbiamo alcuna possibilità di prendere in mano la nostra vita ed il nostro futuro.